Come affrontare la sofferenza sul lavoro? Quando il lavoro fa male, un libro edito a febbraio 2017 da InterEditions, scritto da Claude de SCORRAILLE, Olivier BROSSEAU e Grégoire VITRY, fondatori del Cabinet LACT di Parigi, risponde a questa domanda cruciale e ancora attuale proponendo un metodo terapeutico innovativo, capace di dare risultati in breve tempo. Ecco un estratto dal libro.
La clinica della relazione getta una luce diversa sulla natura e sul trattamento dei disturbi psicologici che si incontrano nei contesti lavorativi affrontandoli nelle loro dinamiche relazionali così come si svolgono nel presente. La clinica della relazione si fonda su una concezione sistemica e interazionale del benessere, inteso come emergente dalle interazioni che l'individuo intesse con se stesso, con gli altri e con il proprio contesto. In questa prospettiva, l'individuo e il suo ambiente di lavoro sono quindi intimamente legati, senza che sia possibile districarli. Concentrarsi sulle cause della sofferenza sul lavoro per scoprire possibili cure è molto deludente, in alcuni casi addirittura aggravante. Perché nel complesso mondo delle organizzazioni, dove le interazioni sono molteplici, il principio che lega tra loro gli elementi è governato da una causalità circolare e non lineare di causa ed effetto. Causa ed effetto costituiscono un sistema circolare di reciprocità e interdipendenza. Prendendolo in considerazione, diventa possibile, ad esempio, dare una nuova prospettiva a una situazione di molestia sottolineando che è altrettanto giusto dire che è la vittima a creare il carnefice quando si è soliti considerare il contrario. Pertanto, gli interventi su tali disturbi possono prendere una direzione completamente diversa che lascerà da parte la via medica o quella legale. L'approccio che adottiamo si basa su un solido corpus teorico che conferisce alla sua metodologia di intervento il rigore e la flessibilità necessari ai suoi clinici per adattarsi a situazioni di sofferenza sul lavoro e guidare coloro che la vivono verso percorsi di pacificazione.
La clinica della relazione è altro da una clinica della psicopatologia del lavoro; può curarla, ma la sofferenza può anche essere qualcosa di diverso dalla psicopatologia. Potrebbe essere solo una patologia relazionale. Nel nostro approccio, la patologia è "una qualità emergente" della relazione. In questo senso, la clinica della relazione non mira a psicologizzare i mali del lavoro ma a prenderli in considerazione per superarli, dissolverli, aggirarli... e più in generale per far sì che i contesti di lavoro possano aggiornare le proprie regole di funzionamento quando queste sono diventate troppo rigide o obsolete. Allora gli diventano chiari i suoi tentativi di proporre soluzioni disfunzionali. Questa scoperta, consapevole o puramente emotiva, rende possibile fermarli o almeno frenarli, il che favorisce quindi l'emergere di una sensazione di essere migliore.
Il nostro approccio ha un obiettivo preciso: porre fine alla sofferenza. Per questo l'operaio ascolta la lamentela del suo interlocutore, lo aiuta a leggere la situazione in chiave interazionale, e si accorda con lui per fare esperimenti che gli permettano di accedere a nuove risorse bloccando le soluzioni disfunzionali.