Un manuale strutturato per l'applicazione pratica
L’opera è strutturata in modo tale da rendere la sua fruizione accessibile e immediatamente applicabile per i professionisti. Ogni patologia viene analizzata attraverso più dimensioni che permettono di integrare sia gli aspetti teorici che gli strumenti pratici necessari all'intervento. Vengono studiati in dettaglio ventitré disturbi psicologici, tra cui disturbi fobici, disturbi ossessivo-compulsivi, depressione, disturbi alimentari e dipendenze. Per ciascuno di questi disturbi il lavoro propone una metodologia in più fasi.
Innanzitutto presenta una nosografia classica che consente di inquadrare il disturbo in un quadro descrittivo e diagnostico secondo i criteri tradizionali della psicologia e della psichiatria. Viene quindi proposta una lettura sistemica del disturbo, che consente di analizzare i tentativi di soluzione ridondanti e di comprendere il loro ruolo nel mantenimento delle difficoltà. Infine, il libro descrive gli interventi strategici specifici per ciascun disturbo, evidenziando prescrizioni terapeutiche volte a rompere circoli viziosi relazionali e comportamentali.
Strumenti concreti per gli operatori: schede riassuntive e casi di studio
Uno dei punti di forza formativi di questo manuale risiede nell'utilizzo di schede riassuntive per ciascun disturbo. Queste schede offrono una sintesi chiara e concisa degli aspetti principali della diagnosi e dell'intervento strategico. Riassumono i tentativi di soluzione ridondanti osservati per ciascun disturbo, le prescrizioni strategiche più efficaci, nonché le statistiche empiriche della ricerca della rete SYPRENE.
Ad esempio, per i disturbi fobici, la scheda riassuntiva identifica tentativi di soluzione come evitare situazioni che provocano ansia o controllare eccessivamente le reazioni emotive (p. 143). Le prescrizioni suggerite includono interventi come la tecnica della scala o l’esposizione graduale, mirati a ridurre l’ansia e a modificare i comportamenti disfunzionali. Queste schede sono inoltre arricchite da casi di studio che mostrano come i concetti teorici possano essere applicati nella pratica. I casi di studio illustrano in dettaglio come un professionista può identificare tentativi di soluzione, formulare domande strategiche e implementare prescrizioni su misura per risolvere i problemi del paziente.
Domande strategiche: una guida per discriminare i disturbi
Uno degli aspetti più innovativi di questo lavoro è l’uso di domande strategiche per aiutare i professionisti a perfezionare la diagnosi e a discriminare tra diversi disturbi. Queste domande hanno lo scopo di far luce sui meccanismi alla base dei tentativi di soluzione e guidare gli interventi in base alle risposte del paziente. Ad esempio, nel caso dei disturbi di panico, una domanda chiave da porsi è: "Hai paura di morire o di perdere il controllo?" » (pag. 196). Questa semplice domanda permette di distinguere se il paziente presenta sintomi fobici o ossessivi, guidando così il terapeuta verso un intervento più preciso.
Nel caso della procrastinazione, le domande strategiche aiutano a discriminare le cause alla base del comportamento del paziente, siano esse il perfezionismo o la paura di fallire. Ad esempio: “Rimandi i compiti per paura di fare male o per cercare una sensazione di eccitazione? » (pag. 170). Queste domande consentono di identificare le motivazioni sottostanti del paziente e di adattare di conseguenza le prescrizioni.
Convalida scientifica da parte della rete SYPRENE
Il libro beneficia di validazione scientifica grazie alla ricerca della rete SYPRENE (Systemic Practice Research Network), una rete internazionale di professionisti e ricercatori in terapia sistemica. I dati raccolti da SYPRENE permettono di valutare l'efficacia degli interventi proposti nel lavoro. Ogni scheda riepilogativa include statistiche che illustrano i risultati degli interventi, come il numero medio di sessioni necessarie, la durata della terapia e i tassi di risoluzione dei casi.
Per i disturbi ossessivi senza rituali, i dati mostrano, ad esempio, che l'intervento strategico consente la risoluzione nell'89% dei casi, con una media di sei sedute (p. 199). Questi risultati scientifici, supportati da dati empirici e qualitativi, rafforzano la credibilità dell’approccio sistemico e strategico e forniscono agli operatori parametri di riferimento concreti per valutare l’efficacia dei loro interventi.
Un approccio educativo ricco e accessibile
Il Grande Libro della Diagnosi Sistemica e dell'Intervento Strategico è concepito per essere un manuale sia teorico che pratico. Offre un approccio educativo chiaro e strutturato, consentendo ai professionisti di imparare a utilizzare gli strumenti diagnostici e le strategie di intervento in modo fluido. La presenza di casi di studio dettagliati, schede riassuntive e griglie di analisi rende questo lavoro particolarmente adatto a studenti e professionisti che desiderano approfondire la comprensione dell'approccio sistemico strategico.
Ogni capitolo offre una progressione logica, passando dalla comprensione teorica delle dinamiche sistemiche alla loro applicazione in casi pratici. I concetti complessi vengono spiegati in modo chiaro e sono sempre seguiti da esempi concreti per facilitarne l'assimilazione. Le griglie di analisi, come la guida alle domande CESAME, aiutano gli operatori a formulare diagnosi operative precise individuando tentativi di soluzione in diverse dimensioni (cognitiva, emotiva, somatica, ecc.).
L’approccio dei sistemi strategici: un nuovo modo di vedere i disturbi psicologici
Uno dei punti essenziali della teoria dei sistemi è comprendere i comportamenti non come manifestazioni individuali isolate, ma come risposte a sistemi di relazioni e interazioni. Questo approccio differisce dai modelli classici che si concentrano sui sintomi interni di un individuo, enfatizzando il modo in cui gli individui interagiscono con coloro che li circondano, sia a livello familiare, sociale o professionale.
Il libro introduce il concetto di tentativi di soluzione ridondanti, comportamenti che i pazienti ripetono quando cercano di risolvere i loro problemi, ma che finiscono per peggiorare la situazione. La teoria sviluppata nel libro postula che questi tentativi, spesso inconsci, sono all'origine del mantenimento dei disturbi. Questi comportamenti ricorrenti, siano essi evitamento, controllo eccessivo o confronto, vengono analizzati attraverso una griglia sistemica per comprendere il loro ruolo nella persistenza delle difficoltà.
Sistemi di percezione-reazione
Un altro pilastro della teoria dei sistemi presentato nel libro è la nozione di sistema di percezione-reazione. Secondo questo quadro, i comportamenti di un individuo non sono risposte dirette a una situazione oggettiva, ma alla sua percezione di questa situazione. L’approccio sistemico è quindi particolarmente interessato al modo in cui gli individui percepiscono il proprio ambiente e come questa percezione modelli le loro reazioni.
In questo quadro, i tentativi di soluzione sono risposte dirette alle percezioni che gli individui hanno dei loro contesti. Ad esempio, un paziente che percepisce una situazione come minacciosa può sviluppare una strategia di evitamento per ridurre al minimo il disagio, ma questa strategia diventa disfunzionale quando l’evitamento sistematico rinforza l’ansia e l’isolamento sociale. Il lavoro offre quindi una lettura teorica secondo la quale è necessario comprendere questi sistemi di percezione per orientare meglio gli interventi terapeutici.
Modellazione sistemica dei disturbi
Per ciascuna patologia studiata, il libro offre un modello sistemico del disturbo. A differenza delle classificazioni classiche della psicologia clinica, l’approccio dei sistemi strategici modella i disturbi basandosi su dinamiche di interazione e tentativi di soluzione ridondanti. Ad esempio, le fobie sono modellate tenendo conto dei cicli di evitamento e dei rinforzi che ne sono alla base, mentre i disturbi ossessivi sono analizzati attraverso la lente dell’ipercontrollo.
Il quadro teorico permette quindi di sviluppare una comprensione più dettagliata dei meccanismi in atto in ciascuna patologia, tenendo conto dei sistemi relazionali e del modo in cui i comportamenti problematici interagiscono con questi sistemi. La diagnosi operativa, introdotta nel lavoro, si basa su questa modellizzazione sistemica e consente di intervenire in modo più mirato.
Una teoria centrata sull’intervento strategico
L'aspetto strategico dell'approccio si basa sul fatto che l'intervento terapeutico è guidato non solo dall'analisi di tentativi di soluzione ridondanti, ma anche dall'obiettivo di modificare questi comportamenti per ottenere un cambiamento duraturo. La teoria dell'intervento strategico, così come sviluppata nel libro, è costruita attorno all'idea che i cambiamenti nel sistema relazionale e interazionale consentono di risolvere i problemi alla radice.
Da questa prospettiva, gli interventi sono progettati per destabilizzare i cicli disfunzionali e introdurre alternative comportamentali che consentiranno al paziente di sfuggire ai suoi tentativi di soluzione inefficaci. Le prescrizioni strategiche, che si basano su questo modello teorico, mirano a “bloccare” o interrompere i comportamenti ripetitivi che mantengono il disturbo.
Il contributo della teoria alla pratica clinica
Uno dei grandi contributi di questa teoria è quello di offrire una lettura non patologizzante dei disturbi. Piuttosto che considerare i pazienti come “portatori” di disfunzioni intrinseche, la teoria sistemica vede i disturbi come risposte disadattive a contesti specifici, il che apre la strada a interventi più rispettosi e meno stigmatizzanti.
Uno dei grandi contributi di questa teoria è quello di offrire una lettura non patologizzante dei disturbi. Piuttosto che considerare i pazienti come “portatori” di disfunzioni intrinseche, la teoria sistemica vede i disturbi come risposte disadattive a contesti specifici, il che apre la strada a interventi più rispettosi e meno stigmatizzanti.
Autore: Gregoire Vitry
Titolo: Il grande libro della diagnosi sistemica e dell'intervento strategico
Editore: Dunod
Data di pubblicazione: 2 ottobre 2024
Dove formarsi all’approccio sistemico?
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