Il contesto
Siamo in un punto vendita di un importante marchio di abbigliamento internazionale. Uno dei dipendenti, in qualità di vicedirettore senza però averne il titolo, è appena stato vittima di una rapina. Si rifiuta di interrompere il suo lavoro ma ha paura, si sente in colpa e si vergogna di quello che gli è successo.
I protagonisti
Il direttore del negozio cerca di scoprire come è avvenuta questa rapina; interroga incessantemente il suo subordinato.
Nella stessa direzione si sta muovendo l'ufficio risorse umane perché vuole sapere se ci sono state violazioni e se il dipendente va sanzionato.
Il medico del lavoro consiglia l'assistenza psicologica.
Indebolito, la vittima della rapina si confonde nelle sue spiegazioni; dà versioni diverse, rivela incongruenze.
Il direttore del negozio, che stima il suo subordinato e si apprestava a promuoverlo, comincia a dubitare di lui.
Si verifica una situazione di blocco tra il dipendente e il gestore del negozio. Il collaboratore non vuole interrompere il suo lavoro anche se teme di finire sul luogo della rapina; finisce per chiedere la mobilità, anche se questa è accompagnata da una rinuncia al suo status e da un parziale abbandono delle sue attuali responsabilità.
Tentativi di soluzioni
Il collaboratore cerca di controllare le proprie emozioni (paura, senso di colpa, vergogna, ecc.), cerca di evitare reazioni negative, accetta aiuto. Ha bisogno di vedersi come un leone e pensa di cavarsela con la mobilità.
Anche il suo superiore gerarchico vede la salvezza del suo collaboratore solo nella mobilità.
L'entourage vuole proteggerlo, mostra empatia ma si ostina a voler conoscere la verità.
La nostra diagnosi
Il dipendente si trova in una situazione di stress acuto. Ci sembra fondamentale prevenire lo stress post-traumatico.
Soluzione
La società deve risolversi ad assumere una posizione in cui la sanzione non sarà basata su elementi non tangibili e prendere finalmente una decisione cessando di voler conoscere la verità a tutti i costi
Raccomandiamo di supportare il dipendente per trattare i sintomi dello stress post-traumatico e anticipare gli effetti collaterali della mobilità.