Alcuni disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) sono caratterizzati da rituali apparentemente illogici che sono profondamente radicati nella loro stessa logica. Questo articolo decifra le diverse sfaccettature delle compulsioni, dai rituali razionali a quelli propiziatori, ed esamina l'importanza dell'approccio sistemico nella comprensione e nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo.
Una delle caratteristiche più facilmente riconoscibili del disturbo ossessivo compulsivo è la natura apparentemente illogica delle azioni intraprese dalle persone che ne soffrono. Tuttavia, sebbene questi rituali possano sembrare illogici all’osservatore casuale, il nostro lavoro ha dimostrato che hanno una loro logica sottostante intelligibile. È anche importante sottolineare che il successo del trattamento del disturbo ossessivo compulsivo si basa sulla capacità di identificare la logica sottostante e di utilizzare interventi basati su quella stessa logica.
Compulsioni, cosa sono?
Possiamo distinguere le compulsioni ossessive basate sulla paura (come lavarsi le mani per evitare la contaminazione) da quelle basate sul piacere (come l'acquisto compulsivo, la sindrome del vomito o il gioco d'azzardo patologico, ecc.). Una difficoltà per gli esseri umani è che le compulsioni basate sul piacere sono molto diffuse facilitato dalla struttura del cervello e dalla sua capacità di trovare piacere nella ripetizione. Tuttavia, non tutti i rituali sono uguali nella loro struttura e nemmeno nel loro scopo, o in quella che potremmo chiamare “logica”. Mentre alcuni rituali devono essere eseguiti un certo numero di volte, altri vengono eseguiti in una sequenza specifica e altri ancora possono essere eseguiti per sentirsi in un certo modo o per ottenere una sensazione specifica. La logica dietro questi rituali è importante, perché se il clinico non riconosce la logica dietro la compulsione, non sarà in grado di sapere quale tipo di intervento sarà necessario per trattare i problemi in modo rapido ed efficace. Di seguito è riportata una descrizione generale della struttura e della tipologia dei rituali più compulsivi, visti dal nostro punto di vista.
Descrizione dei rituali compulsivi
Rituali razionali e preventivi
Questi rituali compulsivi sono azioni specifiche che nascono dalla convinzione del paziente che così facendo potrà evitare che si verifichi una determinata situazione temuta. Ad esempio, essere contaminati o infetti, perdere il controllo, perdere energia corporea, ecc.
Rituali di riparazione
L'esecuzione di queste azioni o pensieri ritualizzati dà l'illusione di proteggere la persona da qualcosa che potrebbe essere già accaduto. Questi includono lavarsi le mani per cercare di rimuovere lo sporco rimasto su di esse, controllare se un lavoro è stato fatto più volte per paura che non sia buono, o ripetere il nome di una certa persona, nessuno per esorcizzare la sua visione negativa o la sua sfortuna. Questi rituali vengono eseguiti per intervenire e riparare i danni dopo che si è verificato un evento temuto, in modo che il paziente non si senta insicuro. Sono quindi orientati al passato.
Rituali propiziatori
L'esecuzione di questi rituali o pensieri (apparentemente magici) sembra far accadere qualcosa di positivo o ha l'illusione di aiutare il paziente a evitare qualcosa di negativo. Ciò può comportare, ad esempio, la disposizione degli oggetti in una posizione particolare per portare fortuna o evitare sfortuna. Questi rituali sono una forma di pensiero magico, legato a credenze religiose altamente fatalistiche, convinzioni superstiziose e/o dipendenza da poteri o fede straordinari, ecc.
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Le compulsioni in una lettura sistemica
Le compulsioni sopra descritte costituiscono i tentativi falliti del paziente di controllare la paura o ottenere una sensazione e anche altre soluzioni fallite riportate di seguito creano e mantengono il disturbo.
I tentativi falliti di soluzione includono:
Evitare , persona o oggetto che provochi ansia; è essenzialmente un tentativo di soluzione che alimenta il problema,
La continua ricerca di conforto o aiuto da parte di familiari, amici o partner, che possono finire per restare invischiati nei meccanismi patologici.
Il ruolo della famiglia e degli amici nel disturbo ossessivo compulsivo
Non possiamo dimenticare l’impatto che i familiari e i propri cari possono avere sul paziente con disturbo ossessivo compulsivo. I membri della famiglia sono molto spesso coinvolti in questi rituali disfunzionali o di controllo. I pazienti con disturbo ossessivo compulsivo possono diventare nel tempo più ansiosi e aggressivi nei confronti di amici e familiari se non collaborano, cosa che deve essere gestita in modo efficace per evitare di peggiorare la situazione. È molto importante che altri partecipino al trattamento per aumentarne l’efficacia. È importante che i familiari si allontanino da questo circolo patologico e vizioso e consentano il ripristino della responsabilità del paziente rispetto al suo problema.
L’approccio sistemico e strategico è molto efficace nel trattamento dei disturbi compulsivi. https://www.lact.fr/nos-videos-articles/blogs/476-troubles-anxieux-l-entreprises-des-seances-therapeutique-a-partir-de-la-premiere-seance I disturbi ossessivi e compulsivi sono parte delle psicopatologie studiate nel terzo anno del corso LACT e nel Master Clinico di Giorgio Nardone (CTS) .
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